mercoledì 6 marzo 2013

Mercati e Finanza


L'Immobiliare contro la manovra, titoli giù in Borsa

Sempre acque agitate a Piazza Affari per Banca Italease e per i titoli delle società immobiliari.
I titoli dell'istituto guidato da Massimo Faenza accusano (alla chiusura di martedì 11 luglio) una flessione del 4,88% attestandosi a 31,42 euro (lunedì aveva chiuso in rialzo di oltre il 2%), mentre Pirelli Re flette del 6,98% (a 41,69 euro), Immobiliare Lombarda del 3% (a 0,1813 euro), Gabetti (-1,26% a 3,69 euro) e Beni Stabili (-1,84% a 0,741 euro). Dopo i decisi ribassi dei giorni scorsi consolidano i prezzi Aedes (-0,48% a 4,60 euro), mentre Risanamento (+0,67% a 5,735 euro) è tra i pochi a salire insieme a Bastogi (+1,50% a 0,203). Dal 4 luglio, intanto, le azioni dell'istituto specializzato nel leasing e delle aziende di real estate hanno registrato pesanti ribassi, penalizzate dall'annuncio della manovra sull'Iva edilizia. Cifre alla mano, Banca Italease (oggi -6,18% a 30,98 euro) dal 4 luglio ha lasciato sul parterre il 21,7% del proprio valore, Pirelli Real Estate ha perso il 20,5% e Beni Stabili oltre l'11 per cento.

È ancora molto forte, intanto, il fronte del no tra le società immobiliari quotate di fronte alla richiesta di Consob di fornire al mercato le stime dell'impatto sui conti del decreto Bersani-Visco, il 223 del 4 luglio scorso. La posizione concordata tra la maggior parte delle società del settore è, secondo quanto rivelato dall'agenzia Radiocor, di inviare alla Commissione una lettera di opposizione alla richiesta. A seguire questa linea sarebbero tra le altre, secondo le fonti, Pirelli Re, Beni Stabili, Aedes, Gabetti e Igd. Una scelta giustificata dalla fase di incertezza che ancora c'è sul decreto-legge che elimina l'Iva, ma introduce un tassa non detraibile del 10%, pubblicato, ma non ancora convertito in legge e che potrebbe quindi essere modificato, specie per quanto riguarda gli effetti retroattivi. L'auspicio è, evidentemente, che le eventuali variazioni rendano meno duro l'impatto sui conti societari, calcolato in 30 miliardi di euro di perdite complessive, una sorta di profit warning, 15-18 miliardi dei quali a carico delle società di leasing, per Bastogi, Brioschi Finanziaria, Immobiliare Lombarda, Banca Italease e Garboli.

Queste società immobiliari, a differenza di quelle su elencate, hanno infatti comunicato alla Consob gli effetti reddituali, finanziari e patrimoniali derivanti dal nuovo regime Iva per gli immobili introdotto con il decreto. Per Brioschi Finanziaria l'impatto è stimato in 5,5 milioni di euro mentre per Bastogi è pari a 0,5 milioni di euro. Per Banca Italease invece, gli effetti sono stimabili intorno ai 1,4 miliardi di euro. Immobiliare Lombarda ha invece stimato l'effetto in 20 milioni di euro. Per Garboli infine, l'impatto oscillerebbe fra i 2 e i 4 milioni di euro. Secondo i rappresentanti delle società immobiliari, il decreto varato dal governo produrrà effetti negativi non solo sul comparto immobiliare ma anche di riflesso per il settore terziario.

La batosta (per Pirelli Re si parla di un danno stimato tra 500 e 800 milioni) ai più appare eccessiva a fronte del gettito auspicato dal governo dopo l'introduzione delle nuove norme, pari a 4 miliardi. Il governo si è detto favorevole a aprire un tavolo di trattative e le società, sempre di più, intendono ritardare la comunicazione dei dati per non aumentare le tensioni sul mercato, che ha già punito duramente il settore con un salasso a danno dei fondi immobiliari e delle quotate in Borsa.

Il segretario generale di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, dopo l'audizione al Senato si è espresso contro il nuovo regime Iva-Registra per gli immobili. Secondo Spaziani Testa infatti le «discriminazioni» nell'applicazione del nuovo regime «non farebbero che peggiorare le sperequazioni e i privilegi esistenti nel mondo immobiliare. Non possiamo non sottolineare che è in atto un'offensiva da parte della proprietà di tipo speculativo contro la proprietà tradizionale che è quella che tradizionalmente dà in locazione i propri immobili proprio per l'uso abitativo».

Il presidente di Assogestioni, Guido Cammarano, davanti agli Uffici di presidenza delle commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, ha sostenuto la tesi secondo la quale i provvedimenti sel governo sono incomprensibili perché «i fondi immobiliari - ha sottolineato il presidente di Assogestioni - non si prestano per loro natura a realizzare quelle manovre evasive, ma anche elusive che il legislatore si propone di colpire». Inoltre «gli effetti delle disposizioni per il settore dei fondi immobiliari e, di conseguenza, per le migliaia di investitori che hanno deciso di accedere all'investimento immobiliare a condizioni trasparenti e professionali, sono gravi e ingiustificati».

Maurizio Beretta, direttore generale di Confindustria, ha chiesto al governo «un confronto anche tecnico in tempi strettissimi» su quella parte del decreto Bersani che riguarda il fisco e in particolare l'Iva sugli immobili. 

Nessun commento:

Posta un commento